Tour de France 2022, 6 attivisti ecologisti a giudizio per aver interrotto la corsa: “Azione preparata, non volevamo creare pericoli”
Sei attivisti del collettivo ambientalista “Dernière rénovation” sono finiti davanti al giudice del Tribunale di Auch per aver interrotto la 19esima tappa del Tour de France 2022. Era il 22 luglio, i corridori stavano affrontando il tratto di strada fra i paesi di Boucagnères e Auterive quando la corsa ha dovuto fermarsi per via della presenza sulla strada dei manifestanti. I 6, quattro uomini e due donne, avevano acceso fumogeni e si erano incollati all’asfalto, tenendosi poi insieme con una catena. L’organizzazione aveva rimosso il “blocco” in pochi minuti e la corsa era potuta ripartire senza altri impedimenti.
Di fronte al giudice, una degli imputati (l’accusa è di ostruzione alla circolazione su una strada pubblica) ha dichiarato: “Abbiamo marciato, abbiamo fatto dimostrazioni, abbiamo fatto tante azioni senza infrangere la legge, per fare in modo che le nostre istanze venissero considerate – riporta OuestFrance – Ma non ha mai funzionato. Abbiamo pensato che il Tour fosse l’ultima possibilità. Ci siamo anche allenati prima e abbiamo scelto un lungo tratto rettilineo, in modo da essere visti e da non rendere la protesta pericolosa”.
Un altro attivista ha aggiunto: “Noi agiamo per il bene di tutti e vogliamo creare la consapevolezza di una situazione ambientale preoccupante. Non si sta facendo niente in maniera seria”. La pubblica accusa, rappresentata da Jacques-Edouard Andrault, ha comunque definito l’azione messa in atto al Tour de France come “pericolosa”. Vista però la fedina penale – pulita – di tutti gli attivisti, ha richiesto solo una sanzione pecuniaria di 500 euro. Il verdetto finale è atteso per il 24 gennaio 2023.
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